Non si trovano un diario e altri appunti
Giuseppe Ayala, amico e collega del giudice assassinato il 23 maggio 1992, ricorda: “Una sera, quando ancora Giovanni era al palazzo di giustizia di Palermo, andai nella sua stanza. Mi disse: Prendi un sorso di whisky, devo terminare una cosa. Quando finì di scrivere sul computer portatile mi guardò: Sto annotando tutto quello che mi sta succedendo per ora in ufficio. Qualunque cosa dovesse succedere, tu sai che è tutto scritto”. Ma dopo la strage, non si trova alcun diario sui computer portatili di Falcone. E altri computer, trovati fra le abitazioni e l’ufficio romano del giudice, risultano manomessi.
Gladio e i suoi segreti sono stati l’ultima indagine di Giovanni Falcone, anche se indagini non poteva più farne. E sono il primo segreto che alcune figure rimaste senza identità vanno a cercare nei computer del giudice. Ma l’accesso all’archivio è protetto da doppie password.
DOCUMENTI:
Deposizione dei consulenti informatici Genchi e Petrini al processo per la strage di Capaci
Deposizione del magistrato Giuseppe Ayala