La commissione presieduta da Beppe Pisanu ha delineato nel 2010 lo scenario in cui sarebbero maturate le stragi del 1992-1993.
“È ragionevole ipotizzare – sostiene la relazione pubblicata nel giugno 2010 – che nella stagione dei grandi delitti e delle stragi si sia verificata una convergenza di interessi tra Cosa Nostra, altre organizzazioni criminali, logge massoniche segrete, pezzi deviati delle istituzioni, mondo degli affari e della politica”. Pisanu ripercorre la strategia che Cosa nostra avrebbe attuato sin dal fallito attentato all’Addaura ed esamina poi le “trattative” che sarebbero state intavolate fra pezzi dello Stato e il vertice mafioso.
La relazione presentata dal presidente Pisanu
La commissione ha poi proseguito la sua attività attraverso l’audizione di esponenti politici e l’acquisizione di documenti. Di particolare interesse è una nota del Servizio centrale operativo della polizia, risalente all’agosto 1993, in cui si faceva cenno per la prima volta all’esistenza di una “trattativa” intavolata da Cosa nostra.
L’articolo di Repubblica sul documento dello Sco “ritrovato” nei cassetti dell’Antimafia
In quei giorni drammatici del 1993, anche la Direzione investigativa antimafia metteva in guardia le istituzioni dalla “disperata ricerca di una soluzione politica” da parte dei boss.
Il rapporto della Dia (10 agosto 1993)