Non si trova il dossier del sottufficiale
Antonino Lombardo, maresciallo in servizio alla sezione Anticrimine di Palermo, che ha dato un contributo importante per la cattura di Totò Riina, si spara un colpo di pistola all’interno di una Fiat Tipo di servizio parcheggiata nell’atrio della caserma Bonsignore. Sono le 22.30 del 14 marzo 1995. Lombardo lascia un biglietto: “Mi sono ucciso per non dare la soddisfazione a chi di competenza di farmi ammazzare e farmi passare per un venduto e principalmente per non mettere in pericolo la vita di mia moglie e dei miei figli che sono tutta la mia vita”. Scrive ancora: “Non ho nulla da rimproverarmi sono stato fedele all’Arma per 31 anni e malgrado sono arrivato a questo punto rifarei tutto quello che ho fatto”.
Lombardo è stato uno dei primi investigatori che ha iniziato per davvero la lotta alla mafia, negli anni in cui non c’erano né pentiti, né intercettazioni. Lombardo è un investigatore vecchia maniera, che è stato incaricato di operare nel confine estremo fra Stato e antistato, per cercare informazioni utili a colpire i boss emergenti. Lombardo aveva il compito di cercare confidenti. Nei suoi appunti dovrebbe esserci la storia di come è iniziata la lotta alla mafia, ma adesso sembra diventata una verità scomoda. Perché? Cosa è stato offerto ad alcuni capimafia in cambio delle loro informazioni riservate?
Di certo, l’ultimo segreto Lombardo l’aveva appreso su Totò Riina. Non sappiamo chi gli abbia soffiato che “determinante” per la cattura del padrino corleonese sarebbe stato, come poi è accaduto, seguire i Ganci della Noce. Badalamenti, negli Stati Uniti da anni, non poteva certo saperlo. Qualcuno, invece, che ben conosceva le cose più segrete dei mafiosi al potere aveva deciso che il momento di mettere fine al potere del padrino tiranno delle stragi era arrivato. Doveva essere una fonte ben informata per conoscere i segreti di Riina. Chi lo tradisce sceglie proprio il canale Lombardo fra i tanti possibili. Il più sicuro perché l’informazione venga compresa, valutata e sviluppata a buon fine. Chi tradisce è però oltremodo prudente, e fraziona la soffiata. Ma questo lo sapremo molti anni dopo.